Chemio e radioterapia

LA CHEMIOTERAPIA 

La parola basta a mettere paura, lo sappiamo, proprio come le associazioni mentali che suscita. Occorre tenere presente, però, che oggi i farmaci chemioterapici sono molto meno tossici di un tempo e che la maggior parte dei loro effetti col- laterali è di natura temporanea. La chemioterapia viene usata come trattamento precauzionale del tumore invasivo, sia ormono-sensibile che non, come trattamento preoperatorio del tumore – per ridurre le dimensioni del tumore – e nella malattia in fase avanzata. Molti sono i farmaci chemioterapici a disposizione: alcuni vengono utilizzati in combinazione, altri sono usati in modo sequenziale come singoli agenti chemioterapici. Alcuni farmaci o combinazioni di farmaci ven- gono somministrati per via endovenosa in ospedale, altri farmaci vengono assunti per via orale. Ogni ciclo di chemioterapia è seguito da un periodo di riposo di alcune settimane, in modo che il trattamento non pesi troppo sull’organismo.
Possibili effetti collaterali dipendono dai farmaci e dalle combinazioni utilizzate:

  • vomito e nausea: si presentano al momento della somministrazione o poche ore dopo, sono transitori e possono essere controllati con terapie adeguate;
  • alopecia (perdita dei capelli): si manifesta dopo alcuni giorni dalla somministrazione del farmaco ed è transitoria;
  • mielodepressione (il midollo osseo produce in minore quantità i componenti del sangue) che comprende anemia (riduzione del numero di globuli rossi), piastrinopenia (riduzione del numero di piastrine) e leucopenia (riduzione del numero di globuli bianchi): si manifesta dopo circa una settimana dall’inizio del trattamento;
  • infiammazione delle mucose della bocca e degli occhi: compare dopo alcuni giorni dalla somministrazione del farmaco ed è transitoria;
  • diarrea, stitichezza;
  • neurotossicità (formicolii alle estremità, ronzio): si manifesta dopo alcuni giorni/settimane dalla somministrazione del farmaco e può durare anche dopo la fine del trattamento.

LA RADIOTERAPIA

La terapia radiante (o radioterapia) consiste nell’uso di radiazioni ad alta energia in grado di distruggere le cellule tumorali eventualmente non asportate durante l’intervento e impedirne la crescita e lo sviluppo. È una sorta di terapia di sicurezza, una specie di “bombardamento” mirato che, attraverso un danneggiamento selet- tivo del DNA, impedisce alle cellule cancerogene di replicarsi e ne causa la morte.
La radiazione viene indirizzata verso la mammella, o comunque verso la regione pettorale, per pochi minuti. Normalmente viene praticata per 5 giorni a settimana, per un periodo di circa 5-6 settimane. Gli effetti collaterali più comuni sono: irritamento cutaneo, gonfiore o sensazione di pesantezza sul seno, spossatezza e scottature della pelle simili all’eritema solare. Nell’arco di 6-12 mesi, comunque, dovrebbero essere completamente sparite tutte le conseguenze cutanee, trattandosi di terapie poco invasive.

La radioterapia intraoperatoria (IORt)  è una particolare tecnica di radioterapia che permette di erogare una dose unica di radiazioni nel corso dell’intervento chirurgico conservativo.
Viene realizzata mediante l’uso di acceleratori lineari mobili e miniaturizzati e lo scopo è di migliorare l’efficacia dell’associazione tra chirurgia e radioterapia. La precocità dell’irradiazione, la precisa visione e delimitazione del letto operatorio effettivo dovrebbero incrementare il controllo locale della malattia.

(Fonte: A.N.D.O.S. NAZIONALE ONLUS)