L’autopalpazione

Per la donna l’autoesame eseguito mensilmente ha come obbiettivo la “conoscenza” della normale struttura del proporio seno. Qualora si accorgesse dell’insorgenza di alternazioni, deve immediatamente rivolgersi al medico curante o allo specialista. L’autoesame inoltre può fornire al medico stesso utili informazioni, qualli il tempo della comparsa della lesione e la sua evoluzione volumetrica. Spesso si tratta di falsi allarmi.
E opportuno eseguire l’autopalpazione nei giorni successivi alla mestruazione, quando il seno è meno gonfio e teso o, in assenza di mestruazioni, in un giorno prestabilito (per esempio, il primo di ogni mese). Nella donna in menopausa l’esame dovrà essere praticato una volta al mese. L’autoesame sarà determinato dalla donna stessa, sulla base della propria esperienza, nel valutare il giorno migliore del mese quando effettuare l’autopalpazione.

Bastano trenta minuti, una volta al mese da dedicare alla conoscenza totale dell’intera superficie del vostro seno.

L’AUTOPALPAZIONE

Dopo essersi posizionate davanti allo specchio di sufficienti dimensioni e con buona illuminazione controllare che non ci siano irregolarità, cambiamenti di dimensioni, piccole rientranze o sporgenze della cute, increspature della pelle. Il controllo può essere effettuato osservandosi da diverse posizioni. È opportuno sottolineare che piccole variazioni tra destra e sinistra sono frequenti, l’occhio, quindi, si deve concentrare su eventuali variazioni nel corso del tempo. L’autoesame può iniziare con le braccia distese lungo i fianchi. In seguito si può ripetere l’esame ponendo le braccia allungate sulla testa. Prestare sempre molta attenzione che non ci siano variazioni del contorno del seno, retrazioni della pelle e cambiamenti della superficie. Il controllo successivo della superficie del seno si esegue ponendo le mani sui fianchi, premendo con energia e tendendo i muscoli pettorali contratti.
                                      

Attenzione particolare va rivolta all’osservazione della zona del capezzolo e dell’areola per scoprire affossamenti, infiammazioni ed escoriazioni o tendenza a desquamarsi della cute che lo ricopre. Prendere l’aureola del capezzolo fra pollice ed indice e spremete delicatamente per verificare l’eventuale fuoriuscita di secrezioni: se esce sangue è il caso di recarsi subito dal medico.

Sdraiarsi in posizione supina, dopo aver sistemato un cuscino sotto la spalla e il braccio dello stesso lato piegato dietro la testa. Con il braccio libero palpare il seno del lato opposto. La mano con le dita deve premere a piatto sul seno, partendo dalla metà interna, della periferia verso il centro. I movimenti della mano devo essere circolari partendo dall’alto verso il basso. Fare attenzione all’eventuale presenza di noduli o di indurimenti, specialmente se non esistono nell’altro seno. Poggiare il braccio prima tenuto sotto la testa, lungo il fianco.

Palpate la metà esterna della mammella . Anche la palpazione della metà esterna deve essere compiuta seguendo uno schema preciso: dal basso verso l’alto e dalla periferia verso il centro. L’esame deve estendersi fino all’ascella per rilevare la presenza di eventuali linfonodi ingrossati. Cambiare braccio e ripetere la palpazione sull’altro seno. Qualsiasi alternazione riscontrata richiede la visita del medico, il quale spesso, con un semplice esame clinico potrà dare tranquillità. Se i dubbi dovessero persistere sarà il medico a richiedere i necessari esami strumentali.

IMPORTANTE! LA MAGGIOR PARTE DEI NODULI O ADDENSAMENTI DELLA GHIANDOLA MAMMARIA SONO DI NATURA BENIGNA. IN OGNI CASOO, UNA DIAGNOSI PRECOCE E’ IL MODO PIU’ EFFICACE PER SALVAGUARDARE LA TUA SALUTE.

 

Oltre ad eseguire l’autovisita, le donne dovrebbero seguire i seguenti consigli:

  • Dai 20 ai 40 anni una visita medica ogni uno o due anni, in assenza sintomatologia, ed una ogni anno in presenza di sintomatologia (dolori, secrezioni dal capezzolo, tumefazione). Eventuale ecografia. Mammografia di base fra i 35-39 anni.
  • Oltre i 40 anni, una vista medica ogni anno, in assenza di sintomatologia, ogni sei mesi in presenza di sintomatologia. Una mammografia ogni due anni.
  • Oltre i 50 anni, una visita senologica ed una mammografia ogni anno.

    In caso di familiarità, la mammografia può essere effettuata anche tra i 40 e i 50 anni, ogni 12-18 mesi. Il lasso di tempo più breve, rispetto allo screening nazionale, è dovuto alla dinamica della malattia in quanto il tumore potrebbe svilupparsi più velocemente se vi è una predisposizione familiare. In questi casi è utile affiancare alla mammografia altri esami diagnostici quali l’ecografia.

(Fonte: A.N.D.O.S. NAZIONALE ONLUS)